Salvatore Motta
L' Africa mi ha toccato il cuore
L’Africa che ho vissuto, mi ha davvero toccato il cuore, ne sono rimasto affascinato, ma anche addolorato. Ho visto tanta sofferenza negli occhi e dietro il sorriso delle persone. Sebbene vivano in condizioni di estrema povertà, possiedono una profonda ricchezza interiore, provano gratitudine per il poco che hanno, e malgrado tutto, nei loro sguardi era manifesta la presenza di Dio, quella pace e quella gioia che paradossalmente abbiamo riscoperto nei luoghi più remoti della Terra. Una realtà simile dovrebbe spingerci a riflettere sulla nostra fede, spesso dubbiosa e debole, nonostante il nostro benessere. Per raggiungere i villaggi facevamo la media di quattrocento chilometri al giorno su strade sterrate per raggiungere diversi villaggi, tribali, scuole, orfanotrofi per distribuire materiale di vario genere. Ho avuto la gioia di visitare il pozzo d’acqua a Mtakuja e “la scuola che (non) c’è”, progetti che il Signore ci ha dato la grazia di realizzare attraverso i fondi di HPS Charity, di cui mia figlia Sefora Motta è coordinatrice e presidente.
Si può imparare ad abbracciare una vita come la più preziosa delle cose che stringiamo forte tra le braccia, si impara a restare in silenzio, ad ascoltare… a donarsi liberamente come l’unico modo, nella nostra effimera vanità, in grado di riscaldare un altro cuore che ha bisogno di me, di te, come abbiamo profondamente bisogno gli uni degli altri.
Voglio ringraziare…
Ed è proprio a lei che voglio dedicare questo articolo, perché porta avanti con tanto amore e con tanta passione il suo sogno. La ringrazio per avermi dato questa meravigliosa opportunità di avermi fatto innamorare di questa meravigliosa terra, della quale già sento il famoso “mal d’africa”, un male che mi accompagnerà sempre fino a quando non vi ritornerò. Infine, voglio ringraziare un’altra compagna di viaggio che il Signore ci ha provveduto: Maria Rizzo, una benedizione, una ragazza stupenda, piena di entusiasmo e di amore verso il prossimo. Grazie per la tua umiltà, e per la tua sensibilità. Insieme a te e Sefora siamo stati una bella squadra: uniti e affiatati, di pari consentimento. Abbiamo trascorso giornate meravigliose. Inoltre ringrazio Dio per avermi fatto conoscere persone speciali come Timothy e la sua famiglia, e tutti i suoi collaboratori: uomini e donne che lasciano sempre il profumo di Dio. Grazie di vero cuore per questa opportunità di Vita. ASANTE SANA!