Alberto Cocciolone
Èdifficile provare a descrivere il viaggio e gli scenari che attraversano i propri occhi e il proprio cuore quando si sceglie, nonostante tutto, di partire. Il primo viaggio è l’essenza di tantissimi sorrisi e lacrime, attraversando posti che sembravano così lontani, eppure così vicini. I luoghi più lontani da raggiungere per il nostro cuore sono quei nostri modi pensare e di vedere, dentro di noi, da cui abbiamo già irrevocabilmente fondato convinzioni e certezze. Sono i posti più difficili da raggiungere. Dovevo necessariamente entrare nei posti più reconditi del mio cuore, in quelli più “sicuri”, che alimentano desideri propri e aspettative altrui di apparire forti, per comprendere la mia pochezza, la mia fragilità, e imparare ad amarla.
Cambiare prospettiva
Ciò che è debole, ripudiato e rimosso dalla nostra epoca, è il punto di contatto che apre alla purezza e all’intimità
Forse abbiamo un cuore miope, i significati osservati tendono ad apparire sfocati e la visione migliora riducendo la distanza a cui si guarda. Mettersi in viaggio significa lasciare molte delle nostre più ferme certezze, le aspettative degli altri, le più “fedeli” convinzioni, per raggiungere quella parte, dentro di noi, soffocata da bisogni indotti di apparenza. Avvicinarsi ad altri cuori significa scoprire il nostro innato bisogno di essere amati; la nostra nudità negli occhi dell’altro. Ciò che è debole, ripudiato e rimosso dalla nostra epoca, è il punto di contatto che apre alla purezza e all’intimità. Questo è l’Africa. Ogni viaggio sarà il mio primo viaggio…